Fonte: L'Arena.it del 28/11/14
Attacchi all'Emporio della solidarietà a Veronetta? Scendono in campo
il vescovo Giuseppe Zenti e il sindaco Flavio Tosi. Il vescovo lancia
un durissimo affondo: «Una eventuale opposizione sarebbe segno di una
barbarie imperdonabile. Non si può chiudere gli occhi davanti ai poveri.
Io dichiaro guerra a chiunque si oppone all'Emporio», ci dice Zenti,
dopo l'ennesimo rinvio alla partenza del servizio, prevista entro
Natale, per l'opposizione politica. Anche il sindaco Flavio Tosi lancia
un segnale preciso: «Sarebbe una piccola struttura che non porterebbe
problemi a Veronetta. Verrebbe fatta lì per la comodità dei mezzi
pubblici».
LA NETTA PRESA di posizione di Zenti, illustrata anche
davanti al clero cittadino, presente il direttore della Caritas
monsignor Giuliano Ceschi — e la puntualizzazione del sindaco — vengono
dopo l'ennesimo ostacolo posto al dispensario di viveri per una trentina
di famiglie in momentaneo stato di indigenza, che la Caritas e la Rete
Talenti vogliono attivare nell'ex Casa del fascio, a Palazzo Bocca
Trezza, in via Venti Settembre. Il progetto prevede che la Caritas, con
finanziamento della Fondazione Cariverona, ristrutturi l'edificio di
proprietà del Comune che glielo darebbe in concessione per nove anni per
poi riprenderselo.
Contro l'Emporio solidale a Veronetta però si
sono espressi il Consiglio della Prima circoscrizione Centro storico
(sia con il centrodestra che con il centrosinistra) ma anche quasi tutto
il gruppo comunale della Lista Tosi, con la raccolta di firme promossa
dal vicecapogruppo Vittorio Di Dio. Che contrasta la scelta di Veronetta
e propone altre zone fuori città. La Giunta di mercoledì ha dato così
mandato all'assessore ai servizi sociali e alla famiglia Anna Leso
(Lista Tosi) di illustrare il progetto al Consiglio della Prima
circoscrizione. L'assessore ha detto: «Io con l'Emporio voglio andare
avanti».
Zenti, di fronte all'ennesimo stop — l'Emporio era previsto
in origine alla stamperia comunale, in zona cimitero, poi alla chiesa di
Santa Maria Rocca Maggiore, a Veronetta, dove però la Sovrintendenza ha
negato l'autorizzazione all'utilizzo — sottolinea i valori: «Io sono il
presidente della Caritas», dice ancora, «e considero i poveri persone
sacre, a cui tutta la società civile dovrebbe inchinarsi. Non si può non
tenerne conto e non aprire gli occhi. E le amministrazioni devono darsi
da fare».
SUL FRONTE amministrativo il sindaco Tosi esce allo
scoperto per difendere il progetto, che vede coinvolto su più fronti il
Comune. «Abbiamo sempre seguito molto Veronetta», spiega Tosi, «uno dei
quartieri più delicati della città. Ma sul progetto dell'Emporio in via
Venti Settembre si fanno delle previsioni sbagliate. E l'assessore Leso
spiegherà alla circoscrizione che l'Emporio sarà una struttura molto
piccola, non una mensa dei poveri né un rifugio per senzatetto, a cui
ogni mattina si rivolgerà una trentina di persone, seguite dal Comune e
dalla Caritas e quindi individuate, che faranno la spesa a condizioni
agevolate. Lì non ci sarà alcuno dei pericoli paventati per il
quartiere».
I tosiani però rilanciano: «Positivo che si sia frenato,
su Veronetta», dice Di Dio, «e stiamo pensando ad altri siti idonei
all'Emporio, come parte dell'ex canile, Forte Gisella a Santa Lucia o a
Villa Pullè, a Chievo, ma anche in istituti per anziani a Verona».
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