mercoledì 19 novembre 2014

Veronetta tra inferno e paradiso...

Fonte: L'Arena.it del 19/11/14
Veronetta è il quartiere dei contrasti, forse l'unico della città, di certo quello a maggior impatto. Un quartiere in cui edifici fatiscenti si stagliano a fianco di palazzi d'epoca, in cui la vecchia borghesia convive con i ritmi frenetici dei giovani universitari, in cui le vie frequentate ogni giorno da migliaia di persone al calar del sole sembrano quasi cambiare pelle, trasformandosi in vicoli bui e deserti. Veronetta è il quartiere a più alta presenza di stranieri: una multiculturalità che potrebbe arricchire, ma che si perde nei rimbrotti di chi chiede maggiore sicurezza. Perché nel tratto finale di via XX Settembre, verso Porta Vescovo, lo spaccio è di casa e non è raro vedere gruppetti di ragazzi che si scambiano soldi e droga anche alla luce del sole, sotto gli occhi dei passanti. E infatti da qualche mese è stato istituito un presidio fisso della polizia in piazza Santa Toscana. Ma i problemi di Veronetta sono anche altri: la sporcizia, l'inquinamento degli autobus obsoleti che a decine ogni giorno attraversano il quartiere, quei marciapiedi troppo stretti per garantire la piena sicurezza dei pedoni. I residenti e i commercianti della zona si sentono abbandonati, trascurati, e invidiano le attenzioni che il Comune dà al centro storico, poche decine di metri più in là, oltre Ponte Navi.
«Questo è un quartiere dimenticato e dispiace, perché c'è l'università: dovrebbe essere tenuto meglio», commenta Giovanni Convertini, commerciante. «I marciapiedi sono rovinati, ogni tanto qualcuno inciampa e cade, ma nessuno interviene. E poi c'è il problema della sera: i clienti non arrivano, perché uscire qui non è sicuro». Ciò che più infastidisce Fernanda Guerra, che ha lo studio professionale in via XX Settembre, è invece la sporcizia. «La mattina si ritrova a terra di tutto: bottiglie abbandonate, escrementi e tutto ciò che può restare di una serata movimentata. Da questo punto di vista, Veronetta è un rione dimenticato dall'amministrazione comunale», sostiene la Guerra. «È vero che la percentuale di stranieri è alta, ma io personalmente non ho mai avuto problemi. E poi c'è la questione inquinamento: sulle finestre dello studio c'è sempre un dito di polvere nera a causa dello smog». Di pulizia parla anche Beatrice Torre, commerciante di via XX settembre: «Noi chiudiamo il negozio alle 18, quindi non sappiamo cosa succede la sera, ma al nostro arrivo la mattina ci sono sempre bottiglie di vetro, lattine, fazzoletti, talvola anche qualche sputo sulla vetrina». Altri lamentano la pericolosità delle strade. «In via San Paolo non c'è fisicamente spazio per tutto: la circolazione è a senso unico, ma non per gli autobus, che sono proprio i mezzi più ingombranti», spiega Nicoletta, dipendente di un negozio. «Ciclisti e pedoni non vengono calcolati da nessuno: non c'è la pista ciclabile e appena metti il piede fuori dal marciapiede, che in alcun punti è davvero stretto, rischi di essere travolto».
Maria Luisa Montagnani, che abita a Veronetta dal 2006, è amareggiata. «Questa è una delle zone più belle di Verona: è un quartiere antico, esteticamente molto interessante, ma viene poco valorizzato», sostiene la Montagnani. «Negli anni è andato degradando, perdendo il suo fermento, ed è un peccato, perché avrebbe un grande potenziale».

Manuela Trevisani

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