Fonte: L'Arena.it del 21/11/14
Il crepuscolo scivola lentamente sulla città. A Veronetta, con il buio, i
soliti crocicchi iniziano ad animarsi. I giardini dietro Porta Vescovo,
via XX Settembre, piazza Santa Toscana, la zona di via San Vitale e le
relative traverse. Prima poche persone, poi capannelli, infine gruppi
sempre più numerosi, già muniti di bottiglie di alcolici.
IL POPOLO
DELLA NOTTE. È l'eterogeneo popolo della notte che prende possesso del
quartiere, un «melting pot» di studenti e di immigrati, di giovani
veronesi e di spacciatori, di gente che vuole solo divertirsi fra musica
e bevute alle serate universitarie, e di figuri che invece vengono per
guadagnare attraverso la droga, di cui qui c'è ampio mercato.
Gli
abitanti spiano dall'alto di finestre e balconi: sanno che fra poco si
comincerà a «ballare». E che per l'ennesima volta non potranno dormire
fino alle tre-quattro di mattina, ridestati di continuo dal rimbombo
della musica dei locali protratta fino a tardi, ma ancor di più dai
rantoli di ubriachi sotto le finestre, dalle urla concitate delle risse,
dai fragori di oggetti rotti o mandati in frantumi (e si spera non
siano i finestrini della propria auto in strada, ma a volte sono proprio
quelli).
THE DAY AFTER. Il giorno dopo, la luce rivela i «relitti»
dello sballo. Cocci di bottiglie e bicchieri affastellati per terra,
sopra le auto parcheggiate, sui davanzali più bassi dei palazzi. Scritte
spray su muri e portoni. Forte odore di urina negli angoli. Escrementi
sui marciapiedi. Chiazze di vomito. Macchie di sangue. Cicche e
siringhe. Pazientemente, qualche abitante raccoglie e pulisce (ma molti
si rifiutano).
Alle 7 di mattina R.B. esce di casa, in via San
Vitale, e trova l'auto della propria ditta, l'auto della sua compagna e
quella della loro vicina completamente rigate. Seconda «mazzata», dopo
aver scoperto che il portone del condominio, nottetempo, è stato
cosparso di scritte e scarabocchi in vernice nera.
«Non ce la faccio
più», sbotta l'uomo; vive qui da quattro anni ma è già pentito. «Mi
hanno rubato due biciclette nell'androne del palazzo. Il nostro portone è
la latrina per i bevitori dei locali qui attorno. Vediamo gli
spacciatori commerciare sotto casa nostra».
«A una vicina, una
studentessa fuori sede», prosegue, «è già stata aperta la macchina
diverse volte. Spesso davanti all'ingresso troviamo qualcuno riverso per
terra, ubriaco o sballato, e non possiamo entrare e uscire liberamente
da casa nostra».
TENSIONI PER LA CASA. «Di fronte al disturbo e ai
vandalismi a volte reagisco», racconta R.B., «ma è ancora peggio. “Vieni
qui che facciamo i conti”, mi sento rispondere. “Ti spacco, ti
ammazzo”
».
In via XX Settembre è comparso anche uno striscione: «La
casa è di chi l'abita, l'affitto non si paga». I residenti attorno
dicono di non avere notizia, al momento, di case occupate a Veronetta:
lo striscione sarebbe quindi solo un atto provocatorio. Ma «i bilocali
con otto persone dentro, quelli sì. O gli appartamenti fatiscenti che
generano un continuo viavai. Questi sono problemi ancora irrisolti, che
alimentano la microcriminalità del quartiere».
LE RISSE. M.A.
racconta: «Mio nipote ventenne, che abita in via XX Settembre, è stato
malmenato e derubato del cellulare. Questa gentaglia, che campa di
furti, spaccio e borseggi, alloggia in pseudo-appartamenti di cui sono
proprietari nostri concittadini, ai quali non dispiace locare dei veri e
propri letamai».
«Veronetta è uno schifo», commenta anche G.G.,
mostrando le foto di una rissa fra due ubriachi scattate dal suo balcone
in via XX Settembre. «Non serve la polizia di giorno che passeggia tra
la gente. Perché è quando gli agenti smontano il turno che inizia il
coprifuoco per noi abitanti. Ormai non si risanerà più questa
situazione, è troppo tardi».
VIA XX SETTEMBRE. Un quadro difficile
che era stato aggravato dalle tensioni per la viabilità, prima per i
lavori in lungadige Redentore con ingorghi in piazza Isolo, poi in via
XX Settembre per una voragine. Ma ieri sera una buona notizia: dopo tre
giorni di disagi, il traffico è ripreso normalmente. Il cantiere ha
riparato a tempo di record il crollo di una volta fognaria che aveva
provocato il cedimento dell'asfalto. La vita riprende come tutti i
giorni. L.Co.
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Si parla in continuazione delle grosse difficoltà che la gente del quartiere affronta quotidianamente e l'Amministrazione Comunale cosa propone? L'apertura di un emporio per i poveri,cioè ulteriore richiamo di disperati.Propongo un referendum per uscire dalla prima circoscrizione,sta trattando il quartiere come lo sgabuzzino delle scope,dove accatastare e nascondere tutto ciò di sgradevole per il resto della città
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