venerdì 21 dicembre 2012

San Giovanni in Valle: la torre nata sul tempio di Mithra

Tratto da L'Arena del 16/12/2012, di Elena Cardinali

L ’ITINERARIO. Il campanile di San Giovanni in Valle poggia sulle rovine dell’edificio di culto al dio Sole, poi utilizzato dagli ariani in quella che fu la loro cattedrale

La torre nata sul tempio di Mithra

La costruzione è quattrocentesca ma la parte inferiore è romanica e conserva ancora pietre provenienti da edifici romani

San Giovanni inValle non è solo uno dei più bei siti romanici di Verona ma anche un luogo di culti antichissimi. La zona, a ridosso della zona trincerata dell'epoca romana, era adoperata come cimitero. In essa esisteva un tempio dedicato a Mithra, il Sol Invictus. Elementi visibili del tempietto sono le pietre bianche ornamentali che si trovano alla base dell'abside maggiore, all'esterno della chiesa attuale, come pure appartiene alla necropoli romana la pigna che sostiene la croce alla sommità della stessa abside centrale.
SULLE ROVINE del tempio romano sorse la prima chiesa paleocristiana di culto ariano,dedicata a Giovanni Battista. Alla fine del VI secolo venne sovrapposta all'antica chiesetta una nuova chiesa, più grande e più adatta ad accogliere, nelle celebrazioni ufficiali, tutti i credenti nella dottrina di Ario residenti a Verona. Sul lato destro della chiesa si eleva il campanile che forma, al piano terra, un gran portico con archi a tutto sesto che copre l'ingresso laterale dell'edificio religioso creando il raccordo con il chiostro.
SALIAMO al primo piano del basso campanile medievale con una scala a pioli e ci troviamo nella camera di suono. In realtà i campanari qui suonano all’aperto, nel chiostro, che è la caratteristica di questa chiesa. In questa visita siamo accompagnati da Matteo Padovani e Bruno Manara della Scuola campanaria veronese e da Mario Patuzzo autore di libri su Verona. Il parroco, don Giovanni Biondaro, si è occupato personalmente della pulizia di questo campanile per renderne disponibile la visita.
LA TORRE quattrocentesca, con le pareti in blocchi di tufo, è l'unica, spiega Padovani, a pianta rettangolare a Verona le cui facce si differenziano per stili: gotica la bifora nord-sud, romanica quella est-ovest. La parte inferiore è romanica, la superiore risale al XVI secolo. Nella parte bassa sono visibili pietre provenienti da fabbriche romane. Sulle due arcate da notare il fornice che ricorda quello del primo pilastro del Ponte Pietra. Sulla cella campanaria fa spicco lo stemma della città. Una breve ripida scala di legno composta di una quarantina di scalini ci porta nella cella campanaria.
LE CAMPANE in origine erano cinque e la maggiore, seicentesca, era in tono di Fa. C’erano anche due campane del XVII secolo che vennero mantenute in funzione fino al 1846.Cinque delle sei attuali risalgono al 1907, opera del fonditore Cavadini, famoso anche per la sua cura nell’adornare i bronzi di decorazioni. Il concerto è in tono Mi3 e la maggiore pesa 775 chili per un diametro di 110 centimetri. Con Sant’Anastasia è l'unico campanile cittadino ad avere ospitato, negli anni '30, delle gare per suonatori di campane. Il sesto bronzo venne aggiunto nel 2000 per celebrare il Giubileo. Le campane qui sono a sistema manuale e una è a martello.
IL PANORAMA che si gode da questa torre è molto suggestivo e fa capire perchè questa chiesa era detta «in valle».Da un lato si ammira il tetto della chiesa romanica e oltre si nota il campanile di Sant’Anastasia. Girando lo sguardo si notano i campanili di Santa Maria in Organo e San Tommaso e, oltre, il centro storico. Dietro la corona delle colline con le mura e le torri medievali, la cintura difensiva di Cangrande, mentre da un altro lato si inquadra la storica Villa Francescatti, oggi sede dell’ostello della gioventù, e, sopra, la fortezza militare di Castel San Pietro che domina questa parte delle Torricelle.

Nel borgo delle «tasche» dove si pagavano i dazi
Gli studi più recenti sostengono che la chiesa di San Giovanni inValle sia stata una vera cattedrale ariana in contrapposizione a Santo Stefano, allora cattedrale cattolica e simmetricamente opposta rispetto al colle.
Dopo la scomparsa dei Longobardi, con l'assorbimento del culto ariano in quello cattolico, la chiesa mantenne la denominazione di San Giovanni confermando la sua festa, il 24 giugno, nei giorni del Solstizio d'estate, un evento astronomico festeggiato perché è il giorno più lungo dell'anno per l'emisfero boreale e ritenuto sacro dalla religione mitraica. La chiesa, danneggiata dal disastroso terremoto del 1117 che rase al suolo la città, fu riedificata in solo tufo su tre navi e tre absidi nel 1120 dal vescovo Bernardo, inaugurando lo stile architettonico chiamato romanico veronese maturo. Per giungere alla chiesa e al suo campanile si sale lungo Borgo Tascherio (tasquerius era il collettore delle «tasche» o dazi che si versavano alle porte di una città, unodei toponimi medievali che indicavano arti, mestierie professioni dell'epoca). La denominazione dell'Alto Medioevo, tuttora esistente, è rivelatrice dell'esistenza di un'antica cortina di mura che, partendo da San Faustino sulla via Postumia, proseguiva lungo il versante destro del Colle San Pietro, segnando il tracciato delle antiche mura teodoriciane. Le mura percorrevano in parte Salita Fontana del Ferro e giungevano al luogo dove si apriva probabilmente una porta, che consentiva l'accesso alla zona cimiteriale detta di San Giovanni inValle, dove poi sarebbe sorta la chiesa omonima.
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