Furto nella sede della Fevoss: il presidente chiede aiuto
Fonte: L'Arena.it del 04/05/12
Verona. Al rientro dal ponte del I° Maggio, è un'amara sorpresa quella che volontari di Fevoss si sono trovati davanti agli occhi: la cucina del Centro di Santa Toscana, dove vengono preparati i pasti per le persone bisognose della città e per molte altre attività ricreative organizzate dall'associazione, è stata «alleggerita» di alcuni elettrodomestici. E non solo, visto che i ladri hanno deciso di fare visita anche ai locali della presidenza per appropriarsi di altri oggetti di valore. Non nasconde l'amarezza il presidente della Federazione dei servizi di volontariato socio sanitario, Alfredo Dal Corso, nel denunciare l'accaduto e nell'elencare il bottino finito nelle mani dei malintenzionati che, probabilmente nella notte che ha preceduto la festività, si sono introdotti nella sede centrale dell'associazione. «Qualcuno che conosce bene le abitudini del Centro, è penetrato nei locali al civico 9 di via Santa Toscana rubando un'affettatrice e un forno a microonde professionali, che servivano ai volontari cuochi per la preparazione dei pasti da condividere con chi ha delle difficoltà. Dagli stessi locali sono scomparsi un'icona raffigurante la Madonna con Gesù Bambino, opera di un artista veronese, e un orologio da parete: oggetti cari agli ospiti che frequentano la Fevoss». I ladri si sono spinti inoltre fino al piano superiore, dove si trova l'ufficio di presidenza, dal quale hanno sottratto una macchina fotografica digitale e un telefono cellulare. «L'ammontare della refurtiva si aggira attorno ai 2 mila 500 euro, ai quali si dovranno aggiungere ulteriori spese per sostituire tutte le chiavi della sede», precisa Fabio Bonetti, vicepresidente di Fevoss. «Abbiamo provveduto a sporgere denuncia contro ignoti alle autorità competenti, che hanno già avviato le indagini del caso». La delusione è comunque grande: «Come si fa a rubare nella “Casa della fraternità?”», si chiede Dal Corso, e la risposta «lascia spazio all'indignazione in chi, conoscendo per diretto contatto i meriti dei volontari Fevoss, giudica questo fatto al pari di un sacrilegio». E aggiunge: «Le tremende difficoltà in cui versano tante persone, soprattutto in questo periodo di crisi, possono indurre a gesti scellerati. Forse lo è anche questo che, comunque, dobbiamo biasimare. Ci rivolgiamo quindi a chi lo ha compiuto, invitandolo a restituire quegli oggetti che sono necessari per il servizio mensa destinato sovente a chi non ce la fa. Forse proprio come lui». A questo appello, se ne aggiunge un altro, rivolto invece ai benefattori della onlus: «Non lasciateci soli in questo momento difficile per non essere, nostro malgrado, costretti ad abbandonare l'aiuto a quella solitudine di troppi nostri concittadini. È un momento di smarrimento che, insieme, dobbiamo superare per riscoprire il valore della solidarietà della città». A Fevoss serve un sostegno economico per esempio attraverso una donazione o il 5 per mille, ma soprattutto di nuovi volontari per portare avanti la propria missione umanitaria. «Al Centro di Santa Toscana – conclude il presidente – c'è bisogno di risorse umane, di volontari. Anche per difenderlo dai malintenzionati, perché quanto accaduto non si verifichi ancora».
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