mercoledì 4 luglio 2012

Un esposto per la Passalacqua

Tratto da veronainblog.it del 2 luglio 2012

Vi è noto l’impegno a suo tempo profuso dal Comitato spontaneo “Passalacqua e Santa Marta per Verona” (1999-2001). Se l’area della caserma e della Provianda è stata restituita alla città, buona parte del merito si deve attribuire alle cittadine e ai cittadini, che per questo fine si prodigarono.
Tuttavia, rispetto agli auspici di allora, appaiono del tutto incongrue le scelte operate dalle amministrazioni comunali succedutesi nell’ultimo decennio. Il progetto messo in atto, in tempi recenti, dalla giunta Tosi, di cedere parti dell’area a un’associazione di ditte private, onde far costruire, con il concorso della Regione Veneto, numerose abitazioni, che peraltro superano in altezza le neglette mura magistrali circostanti, può essere considerato il preludio d’una speculazione edilizia più ampia.
L’estate scorsa, sono stati abbattuti, nella zona più vicina all’Università, almeno una cinquantina di alberi vetusti e prosperosi, giusto per potere provvedere alla creazione d’un parco. L’idea, in se stessa paradossale, ha privato la città d’un patrimonio non altrimenti ricostruibile, e si è inserita nella pratica, ormai purtroppo consolidata, degli abbattimenti indiscriminati degli alberi della città.
Nello stesso tempo, è stato sparso l’amianto contenuto in alcune porzioni delle numerose palazzine militari demolite. Che tale gravissimo illecito sia stato commesso, lo attestano, quanto meno, le documentazioni a noi fornite da ARPAV e SPISAL, oltre che il verbale, a tutti accessibile, della Conferenza dei servizi del Comune di Verona (23 settembre 2011).
Poiché il danno si profila gravissimo, sia per la salute dei lavoratori edili addetti e sia per tutte le persone che vivono intorno all’area (segnatamente per quante e quanti lavorano e studiano nell’Università), abbiamo preferito rimettere la questione alla Magistratura, stendendo il testo d’un esposto che vi invitiamo a sottoscrivere
 Mercoledì 4 luglio prossimo, alle ore 11,
in Via del Risorgimento 27 (a sinistra, poco prima del ponte omonimo, per chi venga dal centro storico), presso lo Studio legale Panizzo Todesco.
In quel giorno, l’Avvocata Federica Panizzo darà lettura completa e ragionata dell’esposto, raccoglierà le firme di quante e quanti intendono sottoscriverlo, illustrando quali siano le responsabilità che con questo atto ci si assume.
Francesca Bragaja
Cristina Stevanoni
a nome e per conto del Comitato “Verona inalberata”

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