Fonte: L'Arena.it del 27/07/2012
Sapere oggi come sarà organizzato il verde del parco, una volta ultimato
il progetto, è impossibile. A guidare ogni decisione, però, parola
d'ordine sarà la vivibilità del parco, luogo di ritrovo non solo degli
abitanti di Veronetta e degli universitari ma di quanti gravitano sulla
città. Tra i 180 mila circa metri quadrati di verde potrebbero trovare
posto anche delle vasche d'acqua bassa molto simili a quella
dell'Arsenale, che ha fatto innamorare in pochi mesi moltissimi veronesi
e che continua a far notizia anche a causa di alcune lamentele da parte
dei residenti. Problemi di vicinato che, nel caso della Passalacqua,
non sussisterebbero. «Abbiamo pensato a questa opzione e vagliato varie
possibilità in tal senso, proprio sul modello dell'Arsenale. Tuttavia è
ancora prematuro parlare con precisione della disposizione degli spazi
in superficie», rivela Policante. Quel che è già certo è che il parco
diventerà un chiaro esempio di commistione tra ambiente e cultura, tra
verde e storia, grazie ai tesori storici e architettonici qui racchiusi,
dalle fortificazioni alle mura, agli edifici della Santa Marta. «Ci
aspettiamo di trovare traccia non solo dell'epoca austriaca ma anche
scaligera e veneziana. A seconda di ciò che il terreno ci rivelerà,
soprattutto a seconda dello stato di conservazione, decideremo di
concerto con la soprintendenza se è il caso di valorizzare con siti
museali particolari, immersi nel parco», aggiunge il progettista. Altro
dato certo è che gli alti alberi che già ci sono, pur non numerosissimi
e scesi di due unità dopo la tromba d'aria della scorsa settimana,
saranno tutelati e mantenuti. «Questo parco è unico nel suo genere e
farà storia in molte altre città», commenta il consigliere Maschio.
«Una ricchezza per tutta la città: sarà grande più del doppio del parco
di San Giacomo e dovrà essere opportunamente valorizzato e fatto vivere
anche con molte iniziative culturali e sportive», aggiunge Drudi. I.N.
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