lunedì 2 febbraio 2015

No Emporio, via alla raccolta di firme

Fonte: L'Arena.it del 31/01/2015
No Emporio, via alla raccolta di firme 
Di Dio (Lista Tosi): «Non va bene via XX Settembre, il quartiere ha un precario equilibrio da non alterare»
 Non si placano le polemiche sull'Emporio della solidarietà. Tanto più dopo che la decisione della Giunta di inviare la delibera del cambio di destinazione d'uso dell'ex Casa del fascio, in via XX Settembre, a Veronetta, al Consiglio comunale. La votazione in aula consiliare, viste le numerose posizioni critiche emerse sin qui soprattutto nella maggioranza Lega-Lista Tosi, si preannuncia come un terno al lotto. Rischia di non avere i numeri il provvedimento di natura urbanistica che, se passasse, darebbe il via al progetto della Caritas e della Rete Talenti di insediare nell'edificio comunale — da ristrutturare con 240mila euro stanziati da Fondazione Cariverona — un dispensario di viveri. Per una trentina di famiglie in momentaneo stato di indigenza. Segnalate dai servizi sociali. L'immobile, lo ricordiamo, è già stato assegnato a settembre alla Caritas e per mesi si è atteso il cambio di destinazione d'uso. Nel frattempo, dopo la bocciatura da parte della circoscrizione Centro storico, è partita la battaglia. Vittorio Di Dio, vicecapogruppo consiliare della Lista Tosi, promotore dell'assemblea pubblica di qualche mese fa a Veronetta per sentire le ragioni dei contrari all'insediamento all'ex Casa del fascio, non molla la presa. «Mi ero fatto portavoce di tante lamentele di residenti e avevo presentato ben undici alternative all'ex Casa del fascio», dice, «nessuna delle quali è passata. La verità è che la maggior parte dei cittadini di via XX Settembre e dintorni non vuole lì l'Emporio solidale, visto che hanno già vicino un dormitorio per senzatetto e una mensa dei poveri. C'è un fragile equilibrio, in quel quartiere, da non alterare. E so che sta già partendo una raccolta di firme nel quartiere per tentare ancora una volta di opporsi a questo progetto lì. In più», conclude Di Dio, «siccome l'immobile sarebbe dato in concessione per nove anni più nove, alla Caritas, ciò vincolerebbe molto il Comune nel caso, per qualsiasi motivo, volesse alienarlo, senza pagare penali».E.G.

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