Fonte: L'Arena.it del 06/02/14
Quattrocento firme in quattro giorni per dire «no» all'Emporio della
solidarietà a Veronetta, a metà di via XX Settembre. «Ed è solo
l'inizio», auspicano i promotori. La protesta di quanti sostengono che
non sia opportuno aprire lì il market di alimentari e generi di prima
necessità per famiglie in difficoltà, non si placa. E un gruppo di
consiglieri della prima circoscrizione Centro storico, contrari
all'Emporio, ha organizzato una raccolta firme tra residenti e
commercianti di Veronetta: da via XX Settembre a via San Nazaro a
piazzetta Santa Toscana, fino a piazza Isolo e dintorni.
I firmatari
si dicono contrari all'Emporio nell'edificio che si affaccia sui
giardini di palazzo Bocca Trezza «sia per tutelare il valore di questo
bene pubblico, sia per le insufficienti infrastrutture viabilistiche»,
si legge nel documento. Inoltre «i residenti di Veronetta sono molto
preoccupati dell'impatto che la nuova struttura avrà sul fragile
equilibrio sociale di un territorio già degradato che, contrariamente
agli altri della città vede la presenza del 21 per cento di stranieri», è
scritto nella petizione che fa appello affinché la struttura «non venga
aperta qui» e in cui viene evidenziato come logico il nesso tra degrado
e immigrazione.
Le firme sono state consegnate al consigliere
Vittorio Di Dio, vicecapogruppo della Lista Tosi in Consiglio comunale e
strenuo contestatore dell'Emporio nell'ex Casa del Fascio. E Di Dio a
sua volta le ha consegnate al sindaco Flavio Tosi, insieme a una breve
lettera, a nome della maggior parte dei consiglieri tosiani, in cui si
chiede di sospendere e ritirare la delibera per l'insediamento
dell'Emporio — che dovrebbe andare al voto del Consiglio — «in attesa di
valutare soluzioni alternative in grado di soddisfare le necessità
della Caritas sia quelle altrettanto legittime dei cittadini di
Veronetta contrari all'insediamento». «La raccolta di firme prosegue.
Intanto però abbiamo depositato le prime in nostro possesso perché
l'obiettivo è non far nemmeno arrivare in Consiglio questa follia»,
spiega Teo Berardinelli. «È una protesta senza colore politico né
connotazione ideologica. La documentazione è stata consegnata a Di Dio
perché è l'unico ad aver dato ascolto alle nostre istanze», aggiunge
Elena Brunelli. Oltre a Berardinelli e Brunelli (ex Lista Tosi, poi
confluiti nel Gruppo misto proprio come forma di protesta a seguito
della decisione della giunta di aprire in via XX Settembre l'Emporio)
hanno portato avanti la raccolta firme anche Luisa Sartori, della Lista
Tosi, e Gloriana Ferrarese, del Pd.I.N.
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