sabato 14 maggio 2011

Porta Vescovo, 12 progetti di recupero in mostra


Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 14/05/2011

E’ stata inaugurata oggi a Porta Vescovo la mostra “Progetti per il recupero di Porta Vescovo”, promossa dall’assessorato Ai Servizi demografici e Patrimonio del Comune in collaborazione con l’Istituto Design Palladio e l’Associazione Giovani Architetti Verona. Presenti all’inaugurazione l’assessore al Patrimonio Daniele Polato, il presidente della 1ª circoscrizione Matteo Gelmetti, il presidente della commissione consiliare Urbanistica Marco Comencini, direttore della mostra arch. Carlo Cretella.
La mostra, che espone 12 progetti per il recupero della Porta e per un suo possibile utilizzo all’ interno del tessuto urbano, sarà aperta al pubblico nei fine settimana fino al 29 maggio.
“La mostra è stata pensata per restituire vita e funzionalità ad un monumento storico –dice Polato- collocato in un contesto tra i più animati della città e, per questo motivo, ricco di potenzialità e di suggestivi suggerimenti. Si tratta di un doveroso atto di valorizzazione nei confronti di un edificio inserito nell’intreccio urbano veronese sin dall’epoca scaligera e successivamente confermatosi come un punto strategico di primaria importanza per l’accesso alla città e per la sua difesa”.
I 12 lavori di progettazione esposti hanno come oggetto alcune ipotesi di recupero di Porta Vescovo con l’intento di evidenziare quali potrebbero essere i possibili utilizzi di un monumento storico attraverso il suo pieno recupero ed inserimento nel contesto vitale di un quartiere tra i più animati della città, in zona universitaria, nei pressi di un importante teatro cittadino.
Questi i nomi dei giovani progettisti: BONOMETTI GAIA, BRAGANTINI ILARIA, BRIGADOI FRANCESCA, COCCINIGLIO JESSICA, FAVARO MARCO, LONARDI MARTINA, MORGANTE SARA, ROSSI ELISABETTA, SCOTTI ANTONIO, SEGALLA ALBERTO, VOLPI JANJIRA, ZUCCHELLI SONIA
Cenni storici
Porta Vescovo, di cui non si conosce con certezza l’origine del nome (forse venne chiamata Vescovo perché durante l'epoca comunale lì vicino il vescovo poteva chiedere alcuni tributi, oppure perché durante la dominazione della Serenissima i vescovi provenienti da Venezia passavano da questa porta) era stata fatta costruire nel 1288 da Alberto I della Scala lungo le mura costruite da Cangrande della Scala che seguivano il corso del Fiumicello che scendeva da Montorio. La Repubblica Serenissima, dopo la dedizione di Verona a Venezia, nel 1517 decise di rinnovare le mura per renderle più resistenti ai nuovi cannoni. I lavori di sistemazione iniziarono nel 1520 e compresero anche la risistemazione di porta Vescovo. La porta venne successivamente allargata sotto la dominazione austriaca, dal 1862 al 1863, seguendo il progetto di Anton Naredi Reiner. Una lapide ricorda tra l'altro che il 16 ottobre 1866 le truppe italiane attraversarono questa porta per entrare a Verona.
Porta Vescovo è stata recentemente restaurata con un intervento conclusosi nel 2008.

Fonte: L'Arena.it, 15/05/2011
Porta Vescovo, un tempio dedicato all'arte
LA CITTÀ DEL FUTURO. In mostra per due fine settimana i progetti realizzati da giovani designer del Palladio. L'obiettivo è dare una destinazione utile al monumento
Tra le ipotesi, anche un polo di integrazione e universitario Gelmetti: «Il finanziamento potrebbe arrivare da Telecom»

Geometrie e colori nel nuovo look della piazza

Spazio destinato a favorire l'integrazione e per unire i popoli, punto di incontro per universitari in Erasmus, luogo di riferimento per le più grandi manifestazioni fieristiche di Verona, ambiente da destinare ai più piccoli, anche riportando la campagna in città, o ancora atelier per artisti, luogo di espressione per writer o spazio da dedicare a bazar tra concetti simbolici.
È così che immaginano Porta Vescovo i dodici giovanissimi designer che hanno frequentato l'Istituto Palladio.
E i loro progetti, volutamente diversificati per finalità e destinazioni, sono ben esposti all'interno di quella porta che divide Borgo Venezia da Veronetta, e che per tutti deve diventare una sorta di punto di incontro non solo tra i due quartieri, ma anche per il resto dell'intera città.
«La nostra circoscrizione si è sempre battuta perché Porta Vescovo restasse chiusa al traffico», ha detto ieri in occasione della presentazione della mostra il presidente di prima circoscrizione Matteo Gelmetti. «Residenti e commercianti aspettano da tempo che le venga data una destinazione ben precisa, e noi crediamo che ben si presti a diventare un luogo per attività di tipo culturale. Oggi la sfida è generazionale. Bisogna dare spazi ai giovani, gli unici in grado di offrire programmi duraturi, efficienti e di valore per la città».
Ed è questo il senso delle opere che saranno esposte a Porta Vescovo oggi e nei prossimi due fine settimana fino al 29 maggio (venerdì dalle 18 alle 22 e sabato e domenica dalle 10 alle 22). Lo spiega bene il direttore della mostra, Carlo Cretella, docente dell'istituto Palladio e consigliere di Agav, associazione dei giovani architetti. «Al nostro istituto arrivano giovani da tutta Italia e con questa mostra intendiamo rivolgerci alla città e donarle nuovi spunti».
Intenzione ben gradita all'assessore al patrimonio Daniele Polato che, grazie anche alla collaborazione della Sovrintendenza, ha reso possibile la manifestazione. «Si tratta di iniziative che riqualificano i quartieri», ha detto Polato. «Situazioni che fanno onore alla città e ne danno un'idea futuristica». Forse proprio a causa di un eccesso di «futurismo» alcune delle opere in esibizione sono destinate a rimanere nella sfera della progettualità, ma altre potrebbero concretamente ben prestarsi a rappresentare l'effettivo futuro della porta, magari grazie ai nuovi finanziamenti di cui è a caccia il Comune.
«Abbiamo partecipato a un bando nazionale di Telecom che darebbe alla nostra città 480 mila euro», fa sapere Gelmetti. «E la metà del finanziamento sarebbe destinata proprio a Porta Vescovo dove va ancora sistemata un'intera ala».
Nonostante la Porta sia infatti stata recentemente restaurata con un intervento conclusosi nel 2008, la stima per la messa a posto della parte della porta verso via Cantarane, finora utilizzata come deposito dagli stradini, è di circa 150 mila euro per la sola sistemazione degli impianti elettrici e idraulici, della pavimentazione, e per la realizzazione di servizi igienici.
«Verona ha un buon punteggio ed entro l'estate sapremo i risultati», precisa Gelmetti. Nel frattempo, forse già a giugno, un'altra buona notizia potrebbe incentivare ulteriormente il Comune a interventi anche significativi interni alla Porta.
Polato fa infatti sapere che grazie al federalismo demaniale Verona potrebbe essere una delle prime città a usufruire dei beni territoriali al momento vincolati dalla Sovrintendenza, come appunto Porta Vescovo.
Chiara Bazzanella

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