venerdì 4 ottobre 2013

Solidarietà a S.Maria Rocca Maggiore


Fonte: L'Arena.it del 04/10/2013

Una tessera a punti per solidarietà nella chiesa che diventa un emporio

VOLONTARI. Decolla a Veronetta il progetto del Tavolo coordinamento Talenti, finanziato dalla Fondazione Cariverona

Via ai lavori a Santa Maria Rocca maggiore. Viveri gratis a chi è realmente nel bisogno

Dare pane e companatico a chi non ce l'ha. O non riesce più ad averlo. Decolla, grazie al finanziamento di circa mezzo milione stanziato dalla Fondazione Cariverona, presieduta da Paolo Biasi, il progetto dell'Emporio della solidarietà — di cui ha riferito L'Arena nei giorni scorsi — il primo supermercato dove persone povere, con tessere a punti, potranno reperire gratis viveri. Sorgerà nella chiesa di Santa Maria Rocca maggiore, nell'omonima via di Veronetta, vicino alla chiesa di San Tomaso, che verrà restaurata su progetto dell'architetto Giorgio Forti.
A GESTIRE l'Emporio sarà il Tavolo di coordinamento Talenti, formato da Caritas, Acli, Ronda della Carità, Centro servizi volontariato, Banco Alimentare, San Vincenzo e altre associazioni ed entri pubblici e del privato sociale impegnati per contrastare il disagio.
Come spiega monsignor Giuliano Ceschi, direttore della Caritas diocesana, «con l'Emporio della solidarietà tenteremo di rispondere alle emergenti nuove povertà, in particolare al fabbisogno di alimenti che molte famiglie indigenti faticano a reperire per rispondere al normale bisogno quotidiano». La chiesa, a una sola sala, verrà restaurata e riconvertita. Conterrà armardi espositivi e banchi. «Vogliamo recuperare la memoria della chiesa e anche adattarla all'Emporio e i lavori stanno cominciano», dice Forti.
«LA VOLONTÀ di destinare la chiesa alla distribuzione degli alimenti», aggiunge Forti, «risponde profondamente ai contenuti di una chiesa cristiana e quindi questa nuova destinazione d'uso è da considerarsi nuova solo in apparenza, dal momento che riprende il contenuto del primitivo luogo sacro».
L'Emporio della solidarietà — puntualizza monsignor Ceschi — «non è un supermercato bensì uno spazio offerto in zona accessibile, in centro città, quale punto di distribuzione di eccedenze e donazioni alimentari. Chi vi accede sarà autorizzato a farlo, previo invio da parte delle associazioni e dei punti di ascolto del Tavolo che sono collegati con i servizi sociali e verificano il reale bisogno di accesso al servizio».
A OGNI FAMIGLIA o singolo, dopo un verifica della situazione, continua Ceschi, «verrà assegnata dall'Equipe di gestione dell'Emporio una tessera a punti che poi sarà consegnata al beneficiario dall'ente associato a cui la persona si è rivolta. L'assegnazione avviene quindi in base alla posizione in graduatoria fino a esaurimento delle tessere disponibili. Con la tessera il beneficiario potrà quindi accedere al servizio e rifornirsi scegliendo i prodotti necessari alla famiglia».
La tessera avrà durata temporanea, da uno a sei mesi (eventualmente rinnovabili), per bisogni dettati dal percorso di accompagnamento verso l'emancipazione dalla situazione di difficoltà. «Tutti i prodotti dell'Emporio», aggiunge il direttore della Caritas, «saranno distribuiti gratis e nessuno sarà messo in vendita. Questa iniziativa si innesta nel percorso di promozione umana che vuole, anche su questo terreno della spesa quotidiana, rispettare la dignità delle persone che, magari temporaneamente indigenti, possono usufruire di questo servizio». I destinatari, dunque, sono persone e nuclei familiari, residenti o domiciliati a Verona, in condizione di reale e temporanea difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale, tale da non consentire di soddisfare le necessità di base. L'Emporio è un marchio registrato e già adottato da 12 strutture esistenti nel territorio nazionale, in rete.
COME SI RIFORNIRÀ? «Tutti i soggetti affiliati all'Emporio, normalmente riforniti dal Banco alimentare dirotteranno le derrate all'Emporio», dice Carlo Croce, vicedirettore della Caritas, «che diverrà uno strumento significativo anche nel coinvolgere tutte le comunità che potranno “adottare" il progetto, con donazioni in denaro o iniziative di raccolta di alimenti per rifornirlo. Importantissima l'adozione da parte di gruppi, associazioni, parrocchie, scuole, aziende alimentari, centri commerciali, negozi, che affiliandosi interverranno».E.G.

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