martedì 18 maggio 2010

A spasso per la Veronetta multietnica


Pubblichiamo un interessante itinerario per Veronetta a cura di Silvia Soave.

L’itinerario che ho scelto attraversa il quartiere di Veronetta, la culla di Verona, il luogo in cui per primi si insediarono i Reti e gli Euganei (civiltà protostoriche) e nel quale sorsero l’acropoli romana ed il teatro romano.Veronetta - dal francese Veronette - è l’appellativo dispregiativo che fu dato alla zona a sinistra del fiume Adige da Napoleone in seguito al Trattato di Luneville del 1801. Il trattato sancì la divisione della città tra francesi, che da quel momento dominarono la parte destra del fiume (all’interno dell’ansa), e gli austriaci, che presero quella alla sua sinistra. Al tempo Veronetta godeva di floridi commerci grazie ai suoi canali e ai numerosi artigiani e mercanti presenti nella zona, fino alla tragica inondazione del 1882. Da quel momento si decise di far fronte al pericolo interrando i due canali dell’Adige che creavano l’isola oggi detta Piazza Isolo. Punto di partenza è il Ponte Nuovo che collega il centro storico e Veronetta. Di qui proseguiamo verso via Carducci, arriviamo alla chiesa del Paradiso, percorriamo via Trezza, la attraversiamo per giungere a Via XX Settembre. Ti porto a toccare con mano la bellezza di questo quartiere multietnico, come farei nell’East End londinese in cui convivono i londinesi purosangue cockney e immigrati di ogni etnia. Con la speranza che venga prodotta un’altrettanto famosa soap opera anche da noi (ndr. East Enders è una seguitissima soap, ambientata nell’omonimo quartiere londinese).

Parti da Ponte Nuovo. Puoi giungere qui a piedi dal centro storico, il ponte si trova infatti a poche centinai di metri dalla Casa di Giulietta. Ponte Nuovo si trova in pieno centro storico, non puoi così usare la solita vecchia scusa “l’itinerario era fuori mano…”! Dopo il caffettino in Piazza Bra all’ombra dell’Arena e dopo aver inanellato una quantità imbarazzante di spritz in Piazza Erbe, sarai sufficientemente motivato a cambiare aria e uscire dall’ansia del centro storico. “Vers la Veronette!” direbbero a questo punto i francesi. Verso sinistra, puoi intravedere la Rive Gauche veronese. Ponte Nuovo esiste come lo possiamo vedere oggi dal 1946, nel 1945 fu infatti abbattuto dai tedeschi. Per rendere più agevole il passaggio verso Veronetta fu demolito un intero isolato di case tra il ponte e la chiesa di San Tomaso. In direzione di Piazza Isolo trovi sulla destra la Chiesa di San Tomaso Cantuariense, che contiene un preziosissimo organo barocco, su cui suonò un fanciullo Mozart nel 1769 (te l'avevo detto che siamo in un quartiere geniale, no?). Qui tutte le domeniche mattina si tiene una funzione religiosa in lingua inglese dedicata alle comunità straniere. Da qui vai in Via Carducci, a metà svolta a destra su Vicolo Paradiso, una viuzza stretta stretta ma trafficata come il raccordo anulare all’ora di punta. Tale via prende il nome dalla chiesa sull’angolo, S. Maria del Paradiso, recentemente ristrutturata e assolutamente sconosciuta ai veronesi. La deliziosa chiesetta è gestita dai padri Camilliani dal 1842. Contiene uno dei reliquiari più importanti d’Europa. Si tratta di decine di migliaia di reliquie, tra cui interi corpi imbalsamati e piccolissimi frammenti d’ossa. Uscendo di qui, ti trovi su Via Gaetano Trezza. Gaetano Trezza, nato nel 1827, era un illustre veronese, sacerdote e professore. Percorrendo Via Trezza puoi ammirare bellissimi palazzi, che nascondono giardini interni mozzafiato (butta l'occhio con la scusa del turista svampito che non conosce la strada, funziona sempre). Sulla via trovi Palazzo da Pergine, poi Pontedera, palazzo di cinque piani di gusto barocco con teste e conchiglie scolpite nell'architrave dei finestroni del piano nobile. È ora il tempo di svoltare a destra in Vicolo Terrà per visitare la Via XX Settembre. Via XX Settembre fu aperta nel 1874. In questo punto ci troviamo a circa metà della via, puoi tornare indietro per visitare alcuni monumenti che si trovano nel primo tratto. Eccoli: al civico 10 sorge una casa ottocentesca, sul cui portale l'iscrizione JANVS ORBEM JANVA DOMUM significa Giano apre l’anno la porta apre la casa (infallibile intuito dei nostri avi); al civico 11 vi è Palazzo Bompiani, una costruzione della metà del XVI secolo; al civico 14 sorge Palazzo Giacometti, maestosa costruzione del secolo XVIII. Risalendo la via verso Porta Vescovo, invece, trovi uno slargo in cui puoi qui scorgere un’insegna: Antica Fonderia Cavadini. Qui si trovava l’antica fonderia di campane, oggi purtroppo dismessa. Trattasi della più antica fonderia di campane di Verona. Nel 1794 il signor Pietro Cavadini fuse il primo concerto di campane. Per tirarcela, cito da Wikipedia: “Campana a bicchiere o a concerto: [...] In alcuni modi di suonare, come il veronese, la campana a concerto fa parte di una sequenza preordinata di rintocchi insieme ad altre campane; [...].” Eh già, non per vantarci ma nell'ambiente della Campanologia, noi veronesi, siamo qualcuno! Si narra che all'interno della fonderia tutto sia rimasto intatto com’era nell'800. In fondo a Via Trezza trovi l’antica farmacia San Nazaro, con arredi ottocenteschi e richiami neogotici. L'amica Carla con solerzia distintamente non autoctona (è difatti oriunda di Bologna, non può conoscere i modi talvolta un po’ secchi del veronese) ti assisterà ed aiuterà a guarire con allegria, nel corpo e nello spirito. A dirla tutta, passa anche solo per salutarla, la Carla, lei non potrà che provare tenerezza per te caro turista e non ti caccerà, nemmeno se non compri altro che dei cerottini da mignolo. Se invece vuoi fare un giro in luoghi meno frequentati dai turisti ti consiglio di fare un’ottima sosta per i sensi, alla Crêperie Au Fin Gourmet.

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1 commento:

  1. Bello l'itinerario!
    Un luogo che manca, pur essendo di frequentazione multietnica, e' il parchetto di via XX annesso alla... casa del fascio (brrr...), con iscrizioni inquietanti sulla fontana.

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