Fonte: L'Arena.it del 21/09/2014
Le opere di bonifica del sito sono state eseguite secondo le procedure richieste da Comune, Provincia, Arpav e Ulss 20
Amianto, esposti, indagini e bonifiche. Il piano di riconversione
dell'ex caserma Passalacqua è un'opera imponente, la presenza di
eternit, utilizzato in passato e presente in quasi tutti gli edifici
«datati», era lo spettro del comitato dei residenti che, nei mesi
scorsi, ha depositato due esposti chiedendo alla Procura di verificare
che le opere di bonifica eseguite dall'Ati Recupero Passalacqua e Santa
Marta fossero in linea con le severissime disposizioni di legge.
E
nei giorni scorsi il pm Beatrice Zanotti, dopo un'ulteriore verifica, ha
definitivamente messo una pietra tombale sui sospetti e accertato la
piena regolarità delle operazioni di smaltimento e bonifica di un sito
che è destinato a diventare il parco più grande della città. Indagine in
archivio perchè di amianto, lì, non c'è più traccia. Ed era l'unico
fascicolo che riguardava l'ex caserma e la gestione del suo futuro (un
parco, un centro residenziale culturale e polifunzionale a ridosso
dell'Università e nel cuore di Veronetta).
«In tutte le attività
dell'impresa, dallo smaltimento alla rimozione», esordisce Luciano
Ligozzi, dg dell'Ati, «sono state seguite tutte le indicazioni e le
procedure richieste da Comune, Provincia, Arpav e Ulss 20, enti preposti
alla sorveglianza». Era noto che all'interno della Passalacqua e della
Santa Marta c'era amianto e per questo, prima di iniziare i lavori di
demolizione sono state fatte verifiche e campionature. Dati alla mano e
analisi, gli stessi che hanno indotto il pm ha chiudere definitivamente
il fascicolo, fino ad oggi sono stati eliminati 18mila chili di amianto,
200mila invece i chili di materiale inquinato che è stato regolarmente
smaltito.
«La bonifica non è ancora terminata», interviene l'ingegner
Giuseppe Mazza, direttore dei lavori, «ci sono ancora probabilmente
alcune tubature che verranno eliminate con il procedere dei lavori ma la
collaborazione con i “controllori” è totale. Le analisi, anche quelle
sulle polveri, sono state fatte in contraddittorio con l'Arpav, le
ispezioni e i controlli sono rigorosi. I cumuli di materiale? Sono
50mila metri cubi di detriti bonificati e invece di invadere Veronetta
con almeno 5.000 camion per trasportarli sono stati frantumati e saranno
utilizzati come sottofondo».F.M.
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