giovedì 24 luglio 2014

L' Emporio della Solidarietà sarà in via XX Settembre

Fonte: L'Arena.it del 24/07/2014

L'emporio dei poveri
si fa a Veronetta

Andrà nell'ex casa del Fascio di via XX Settembre, affacciata sui giardini di palazzo Bocca Trezza


L'Emporio della solidarietà si fa. A Veronetta. Il dispensario di generi alimentari per famiglie povere, segnalate da associazioni in accordo con i servizi sociali, verrà ricavato nell'ex casa del Littorio, l'edificio affacciato sui giardini di palazzo Bocca Trezza (già sede dell'istituto Nani) in via XX Settembre 57/a.
Saltata l'ipotesi della chiesa di Santa Maria Rocca maggiore, vicino a piazza San Tomaso — non c'era l'ok della Sovrintendenza — e nonostante le polemiche tutt'ora in corso sulla collocazione in via XX Settembre (altro articolo) la Giunta comunale ha deciso. Ha dato il via libera alla concessione dell'ex casa del fascio, di sua proprietà, per nove anni alla Caritas diocesana, in rappresentanza del Tavolo Talenti. Cioè il gruppo di associazioni di volontariato sociale che gestirà l'Emporio, formati appunto da Caritas e poi Acli, Croce Rossa, San Vincenzo, Ronda della Carità, Centro diocesano aiuto vita, Casa della Giovane.
«A scomputo del canone di circa 250mila euro che pagherebbe per occupare l'immobile», fa notare il vicesindaco e assessore all'edilizia monumentale Stefano Casali, «la Caritas e le associazioni lo ristruttureranno». Ciò utilizzando il finanziamento della Fondazione Cariverona per il progetto Emporio. Al di là di offrire una spazio per un'attività solidaristica, dunque, l'intervento per l'Amministrazione ha anche un valore patrimoniale, visto che un edificio con valore storico-monumentale verrà ristrutturato, senza oneri per il Comune. Ma anzitutto, dopo essere stato concepito sulla base di analoghe esperienze già in funzione in altre città, su tutte Roma, l'Emporio della solidarietà si avvia a dare un servizio a persone in difficoltà, sempre più numerose a causa della crisi economica. Che ha ampliato la base dei bisognosi di sostegno, in particolare fra la cosiddetta classe media. Ammesso che questa, a Verona come in Italia, esista ancora.
«Il luogo scelto per l'Emporio della solidarietà è centrale, riparato, in un complesso in cui c'è anche un altro palazzo gestito della circoscrizione Centro storico, con associazioni, e un parco», dice l'assessore a servizi sociali, famiglia e pari opportunità, Anna Leso. «Vi troveranno generi alimentari e un aiuto persone in difficoltà diverse da quelle che normalmente si rivolgono alle mense e ad altri centri di aiuto o accoglienza per poveri», aggiunge l'assessore, «e per questo siamo felici di aver trovato questa soluzione, per dare risposta a nostri concittadini in difficoltà».
Ma come funzionerà l'Emporio? Anzitutto, come illustrato in passato dai gestori, esso non sarà un supermercato, ma un punto di distribuzione gratuito di eccedenze o donazioni alimentari. Chi vi accederà sarà autorizzato a farlo dopo essere stato inviato dalle associazioni e dai punti di ascolto del Tavolo Talenti collegati con i servizi sociali che verificano il reale stato di bisogno di accesso al servizio.
A ogni persona con i requisiti per accedere verrà assegnata dall'équipe di gestione una tessera a punti, che poi sarà consegnata al beneficiario dell'ente associato a cui la persona si è rivolta. L'assegnazione avviene in base alla posizione in graduatoria, fino a esaurimento delle tessere disponibili. Con queste i titolari potranno rifornirsi dei beni necessari. La «card» verrà periodicamente rinnovata, anche a seconda del processo di accompagnamento verso l'emancipazione delle persone in difficoltà, seguite dai servizi.
Enrico Giardini

11 commenti:

  1. che peccato! un'altra occasione persa per far diventare Veronetta un po' meno ghetto... in qualsiasi altro quartiere ci sarebbero stati meno problemi e meno contrasti, ma hanno scelto di farlo proprio qui, proprio in via XX settebre dove non ha senso farlo... è proprio vero... se a decidere ci fosse un simioto staremmo molto meglio...

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  2. Scelta sbagliata, in un quartiere potenzialmente splendido che attende da vent'anni un'amministrazione che capisca cosa potrebbe essere (o meglio ritornare ad essere) Veronetta.

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  3. E' evidente che non c'è volontà politica di risanare questo quartiere, la scelta di mettere l'emporio della solidarietà in xx settembre porterà ulteriore degrado e farà migrare verso veronetta disadattati di altri quartieri. Ma perché non è possibile farlo in borgo trento?

    scusate lo sfogo

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    1. Povera Veronetta.. Viene considerata come lo sgabuzzino delle scauie ,da tenere rigorosamente nascoste dal resto dei condomini Veronesi più importanti di quelli che vivono qui.

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  4. E' evidente che hai politici che hanno preso questa decisione non gliene frega niente di Veronetta... e inoltre non hanno nemmeno idea di come sia fatto il quartiere... la prossima volta che qualcuno mi parla di "rilancio", di "far rifiorire" o di "cuore di Verona" parte il lancio dei pomodori...

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  5. "«Il luogo scelto per l'Emporio della solidarietà è centrale, riparato, in un complesso in cui c'è anche un altro palazzo gestito della circoscrizione Centro storico, con associazioni, e un parco», dice l'assessore a servizi sociali, famiglia e pari opportunità, Anna Leso."
    Cara Anna Leso ti sei mai chiesta quante altre cose utili e vitali al quartiere si potevano fare in quel luogo che tu definisci come "ideale", "felice di aver trovato questa soluzione"? Almeno la decenza di star zitti... dai...

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    1. Anch'io non condivido la scelta del luogo dell'Emporio,anche perché i Veronesi pur di salvare la loro dignità preferiscono nutrirsi di pane e latte.
      Il luogo non è affatto appartato,la via xx settembre è tra le strade più trafficate della Città e in un giardino pubblico.
      Significa che se non si è visti quando si entra lo si sarà all'uscita.
      Ci vuole un posto più appartato,esempio alla sede della Croce Rossa di via Giolfino.
      Almeno si confonderebbero con gli utenti di Equitalia,ritenendosi anche più fortunati di loro,visto che da li quasi sempre escono piangendo.

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  6. Sembra proprio che non piaccia nessuno la scelta di fare questo emporio per i poveri a Veronetta..o meglio piace solo a chi lo ha deciso,peccato che loro abitano da tutt'altra parte.

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    1. Cerchiamo di capire dove abitano di casa questi Politici che vorrebbero l'emporio dei poveri in Veronetta.
      Troviamo un luogo adatto nei pressi delle loro abitazioni e vedrete che non la troveranno più una bellissima soluzione.
      Mi risulta che l'Assessore Leso abiti a S.Michele,Lella abiti a Sona, altri in Borgo Venezia,chi a Montorio e anche in Borgo Trento,nessuno in Veronetta....

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    2. Non capisco,ma questo emporio è voluto dalla Caritas o dai politici.Se è la Caritas li invitiamo in coro ad andare in una area della Curia che ne hanno tante fuori da Veronetta,se sono i politici a volerlo li invitiamo a farlo presso casa loro.
      Basta solo capire dove abitano,evidentemente non in questo quartiere,altrimenti si sarebbero opposti.

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    3. Io Elena Brunelli,consigliere della prima circoscrizione mi sono dichiarata contraria all'apertura di questo emporio sin dall'inizio del prospettato progetto.Lo sono tutt'ora fino a dichiarare la mia fuoriuscita dalla maggioranza se dovessero portarlo a termine.
      Inoltre mi sono permessa di fare un po di conti,visto che parlano di cifre e di numeri.
      I 250.00 euro che è il costo circa della ristrutturazione, li sommiamo all'equivalente che il Comune ricaverebbe dall'edificio se andasse affittato, circa 25.000 (la Carits l'avrebbero per 10 anni ).
      Ne viene fuori un totale di 500.00 euro... Chi ha proposto questo market dice che seguirebbe all'incirca 30 famiglie indigenti.
      Dai conti che io faccio risultano circa 50.00 euro all'anno.
      che suddivisa è una cifra pari a 1.666.00 per famiglia...ma se invece di insediarsi per forza in via xx settembre che nessuno lo vuole ,non potrebbero dare questo aiuto direttamente a chi ne ha bisogno e lasciare in pace Veronetta che di problemi ne ha già tanti?

      .

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