venerdì 19 luglio 2013

RESTAURO E RECUPERO A FINI CULTURALI, DIDATTICI E SOCIALI DELLE MURA E DEL BASTIONE DELLE MADDALENE

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 19/07/2013
Il sindaco Flavio Tosi e il vicesindaco con delega all’Urbanistica Vito Giacino hanno presentato il progetto di restauro e recupero a fini culturali, didattici e sociali delle mura e del bastione delle Maddalene. Lo studio di progetto presentato dal Comune di Verona ha ottenuto un finanziamento europeo, trasmesso attraverso la Regione Veneto, a copertura dei lavori per un importo complessivo di un milione 500 mila euro.
“Il bastione delle Maddalene – spiega il sindaco Tosi – rappresenta un unicum per come è concepito nell’architettura militare. Una perla all'interno del complessivo intervento di recupero della Passalacqua e delle mura magistrali, con la finalità di essere un polmone verde per i cittadini di tutta la città, e del centro in particolare, ma anche una nuova attrazione turistica. I fondi europei trasmessi attraverso la Regione sono un’ulteriore dimostrazione, dopo quelli per il Teatro Romano, della capacità dell’Amministrazione comunale di ottenere questo tipo di finanziamenti. Ora sarà possibile liberare dall’intervento della Passalacqua, che già prevedeva il recupero del bastione, una somma di pari importo da destinare alla riqualificazione dell’ex Dogana dei Filippini”.
“La nostra città – spiega Giacino - è patrimonio dell’Unesco per le sue fortificazioni militari. Proprio per valorizzare questa caratteristica, all’interno del compendio delle Maddalene si prevede di realizzare un museo dedicato alle fortificazioni militari che contenga l’intero patrimonio documentale cittadino sul tema. Il recupero del bastione delle Maddalene, che rappresenta un ulteriore tassello del Programma complesso di riqualificazione delle ex caserme Santa Marta e Passalacqua, contribuirà, insieme al recupero dell’ex Arsenale, ad accrescere la proposta turistica di Verona, mostrando luoghi ai più ancora sconosciuti”.
Il bastione delle Maddalene edificato nel 1527 sull’angolo orientale della cinta muraria di Campo Marzo e un tempo attribuito al Sanmicheli, fu opera di Francesco Maria della Rovere, duca d’Urbino e Governatore generale delle Milizie Venete. Dopo la rovina napoleonica (1801), negli anni dal 1833 al 1842 venne attuato un piano di ricostruzione e di rafforzamento della Cinta Magistrale di Verona, promosso da Radetzky secondo i piani di Franz von Scholl.
L’intervento di recupero, che dovrà essere realizzato al massimo entro due anni, porterà alla pulizia delle aree esterne e dei prospetti, alla verifica e messa in sicurezza con eventuale consolidamento delle strutture, al risanamento dall’umidità e alla creazione di percorsi fruibili anche da persone con disabilità. Particolare cura sarà rivolta alla scelta degli impianti al fine di rendere gli ambienti confortevoli ed idonei ad accogliere destinazioni pubbliche e culturali.

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