mercoledì 17 luglio 2013

L'università si riprende il suo «Panificio»

Fonte: L'Arena.it del 17/07/2013

 L'università si riprende il suo «Panificio»

LAVORI IN CORSO. Sopralluogo al cantiere della Santa Marta che si concluderà a fine anno e ospiterà i dipartimenti di Economia aziendale e Scienze economiche. L'edificio asburgico del 1863, di 25mila metri quadrati su 5 piani, sarà restaurato con un progetto del valore di 35 milioni di euro
 
Verona. Un progetto ambizioso, realizzato sfruttando le più moderne tecniche architettoniche ed edilizie, pur nel rispetto del passato. Questo vuole essere l'intervento di recupero dell'ex Panificio di Santa Marta, in via Cantarane, che dal prossimo anno ospiterà i dipartimenti di Economia aziendale e Scienze economiche dell'università veronese.  I lavori sono iniziati a ottobre del 2009 e si concluderanno a fine 2013, con tempi piuttosto rapidi, considerando la complessità dell'opera. Un edificio di 25mila metri quadri, disposti su cinque piani, in cui potranno trovare spazio oltre duemila persone, che si muoveranno tra aule, laboratori, studi per il personale docente e tecnico amministrativo, punti ristoro e una grande biblioteca. Il tutto all'interno dell'enorme edificio asburgico, costruito tra il 1863 e il 1865, nell'area in cui sorgeva la chiesa di Santa Marta, come panificio in cui cucinare, e poi stoccare, le provviste per l'intero esercito.  Si tratta quindi di un intervento di recupero che restituisce anche alla città un monumento di pregio artistico e storico.  Il costo dei lavori è complessivamente di 35 milioni di euro, interamente finanziati dall'ateneo, grazie ad accantonamenti di bilancio e a mutui contratti con la Banca europea per gli investimenti e con Unicredit.  Il progetto esecutivo è stato redatto dall'Isp-Iuav Studi e progetti, dell'Università di Architettura di Venezia. «L'idea nasce diversi anni fa», ha ricordato ieri, nel corso di un sopralluogo, il rettore uscente dell'ateneo scaligero, Alessandro Mazzucco, in carica fino al primo ottobre, quando cederà il posto a Nicola Sartor, anche lui presente a constatare lo stato dei lavori. «Finalmente il progetto è in fase di compimento, grazie a un lavoro pregevole, da parte dell'Isp, che sarà anche oggetto di pubblicazione. L'intervento dimostra come l'università sia proiettata e integrata nella realtà cittadina, investendo fondi propri anche su immobili di non sua proprietà, in questo caso infatti è comunale. Nel devastante panorama attuale», conclude il Magnifico, «un intervento di queste proporzioni è notevole». Grazie al recupero dell'ex panificio, e di uno dei due silos di stoccaggio, quest'ultimo completato nel 2009 e attualmente già in uso, i vari uffici decentrati dell'ateneo potranno essere ricompattati nella zona universitaria, e si daranno nuovi spazi ai dipartimenti. Il recupero è stato fatto cercando di mantenere la struttura esistente, non cancellando i segni del suo passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro, come spiega il direttore dell'Isp e dei lavori, Mario Spinelli. «Il panificio è immenso, grande come un isolato del centro», racconta Spinelli, «abbiamo mantenuto la concezione dell'edificio, ma rendendolo vivibile ed efficiente dal punto di vista energetico, dell'illuminazione e della qualità della rete informatica».  Al piano terra e a quello seminterrato troveranno posto aule e laboratori, al primo e al secondo piano gli studi e i dipartimenti, mentre nel sottotetto si estenderà la biblioteca con due ampie sale lettura. Dove non arrivava abbastanza luce naturale si è provveduto con soluzioni ingegnose, creando tagli nel tetto, o scavando nella parte antistante, tutto per rendere gli spazi ariosi e ben illuminati.  Grande attenzione è stata data al risparmio energetico e alle energie rinnovabili, con luci a led e con l'installazione di un impianto geotermico, uno dei maggiori del nord Italia, che consentirà all'edificio di essere quasi del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico.

Elisa Innocenti
 

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