Fonte: L'Arena del 10/04/2013
VERONA DA SCOPRIRE. Le strade che da piazza Isolo salgono verso la
collina, nella parte orientale di Veronetta, testimoniano la storia
della spiritualità veronese.
Qui sono nati e hanno ancora sede molti istituti religiosi:i
comboniani di vicolo Pozzo il Don Calabria a San Zeno in Monte, le
Figlie di Gesù vicino alla Fontana del Ferro.
È sempre stata una delle parti più attive e operose della città e
nello stesso tempo una delle più «difficili». Forse quindi non è un caso
che Veronetta, la porzione orientale di Verona, sulla sponda sinistra
dell´Adige, sia anche il «quartiere dei Santi». Basta una passeggiata
tra le vie che da piazza Isolo salgono fino alla Fontana del Ferro, per
ritrovarsi circondati da capitelli, edifici e toponimi che fanno la
storia della spiritualità veronese. Un itinerario ricco di suggestioni
ricostruito dall´associazione «Il Deserto Fiorirà», che lavora per far
conoscere i luoghi legati alla storia e alla terra biblica, che l´ha
ribattezzato la «via dei Santi» e che lo propone alle guide in cerca di
percorsi alternativi ma non per questo meno affascinanti rispetto alle
vie più battute dal turismo «mordi e fuggi».
LA «CULLA» DEI SANTI. È
nell´Ottocento, quando Verona subisce prima la divisione fra Franci! a e
Austria, che crea due città in una, e poi la soppressione delle
congregazioni religiose su cui poggiava l´educazione dei giovani, che le
emergenze sociali mostrano la loro evidenza, soprattutto a Veronetta.
«E infatti proprio qui sono nate e hanno ancora sede molti istituti
religiosi», spiega Renata Semizzi, dell´associazione «I Pellegrini di
Verona», che promuove il pellegrinaggio a piedi sia verso mete religiose
che in luoghi di interesse naturalistico e storico-artistico. «Pensiamo
a don Daniele Comboni, l´"apostolo dell´Africa”, la cui congregazione
ha sede in vicolo Pozzo, e, lì accanto, alle Sorelle della Sacra
Famiglia sorte a opera di Leopoldina Naudet, collaboratrice di Maddalena
di Canossa. Il Don Calabria ha casa madre in San Zeno in Monte, mentre
proprio vicino alla sorgente della Fontana del Ferro hanno una casa di
spiritualità le Figlie di Gesù, sorte dal carisma di don Pietro
Leonardi, che Giovanni Paolo II ha procla! mato Venerabile. Più in là
incontriamo poi l´Istituto ! di don Nicola Mazza, vicino a Santo
Stefano, e l´Istituto Campostrini in via Santa Maria in Organo, così
come le Orsoline in via Muro Padri vicino a San Nazaro».
I LUOGHI
DELLA MEMORIA. Il percorso in questione, che si dipana dalla statua di
Comboni in piazza Isolo fino alla chiesa di Santa Maria di Nazareth,
all´interno dell´istituto Don Calabria sulle Torricelle, attraverso le
vie Ponte Pignolo, San Giovanni in Valle, Salita Fontana del Ferro e via
Fontana di Sopra, è un itinerario talmente denso di testimonianze che
può essere considerato simbolicamente una vera e propria «Via dei
Santi». «Presenza significativa è quella di San Giovanni Calabria, che
in via Case Rotte, all´angolo con via Fontana del Ferro, ha aperto nel
1907 la primissima casa per i suoi Buoni fanciulli», continua Semizzi.
Nella chiesa di San Giovanni in Valle, poi, è custodito un gioiello
dell´arte scultorea, un sarcofago scolpito con storie bibliche, risalen!
te al quarto secolo e conservato nella cripta, in cui una leggenda
racconta fossero posti, nel 1395, i corpi degli apostoli Simone e Giuda
Taddeo. «L´amore missionario di San Daniele Comboni per i fratelli
dell´Africa, l´amore per gli orfani e i fanciulli abbandonati che mosse
don Giovanni, l´anelito e la passione per la salvezza dei fratelli che
spinse fino al martirio i santi apostoli, sono grandi esempi e
testimonianze, per noi, anche oggi», conclude Semizzi. «Senza contare
che questa via è scandita anche da numerosi capitelli votivi, quasi
tutti dedicati alla Vergine Maria, di varie epoche, accompagnati da
preghiere e indulgenze. Luoghi nati come sacri e rimasti tali nel corso
dei secoli, nonostante tutto: sono “coincidenze” che ci pare importante
sottolineare».
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