venerdì 19 aprile 2013

Parcheggio ex gasometro: previsti già 3 mesi di ritardo

Fonte: L'Arena.it del 19/04/2013

Il Gasometro slitta ancora di tre mesi

CANTIERI. Sopralluogo dell'assessore Corsi: il traguardo di giugno si allontana all'autunno. Il nuovo parcheggio, molto atteso per sistemare i bus turistici, non sarà pronto per l'estate come era previsto. I costi non cambiano 

Si allontana la conclusione dei lavori del parcheggio all'ex Gasometro per 439 posti auto su due piani interrati e 64 bus turistici in superficie. Il termine era previsto per il giugno di quest'anno, in tempo per l'apertura del Festival lirico del centenario in Arena. Una tempistica ambiziosa, da record, visto che a disposizione delle imprese costruttrici, dalla consegna del cantiere c'erano solo otto mesi ti tempo. Tale scadenza, però, ha fatto sapere lo stesso assessore alla mobilità e alle infrastrutture Enrico Corsi non potrà essere rispettata a causa delle condizioni metereologiche sfavorevoli dei mesi scorsi e soprattutto protrarsi dei tempi necessari alla bonifica del terreno lungo via Campo Marzo, per ora non interessata al cantiere, sulla quale saranno realizzati gli accesso e le uscite. L'apertura slitterà, a detta dell'assessore, di tre mesi. A causa di tale imprevisto, Corsi fa sapere che il progetto è in fase di modifica per studiare l'opportunità di inserire l'uscita dal parcheggio, almeno provvisoriamente, su viale del Cimitero. Il costo, assicura però Corsi, resterà invariato. «Abbiamo riscontrato che la situazione dell'inquinamento da idrocarburi del sottosuolo», spiega l'assessore che ieri ha compiuto un sopralluogo sul cantiere, «era peggiore di quanto si pensasse e il trattamento, attraverso massicce iniezioni di azoto in profondità, avrebbe richiesto tempi più lunghi di quelli previsti, quindi l'apertura slitta a fine settembre». Nel frattempo, si studierà una soluzione per poter almeno far sostare in superficie i bus turistici. Per l'assessore, tuttavia, l'imprevisto rinvio di qualche mese della consegna dell'opera, «non è nulla rispetto ai vent'anni di attesa della struttura e ai costi quintuplicati». Per quanto riguarda lo stato di avanzamento del cantiere, nel quale sono impegnati una ventina di operai, è stata quasi completata la piattaforma in cemento armata di circa ottomila metri quadrati, nella quale saranno a breve inseriti i pilastri che faranno da sostegno alle solette e alle altre strutture prefabbricate.  «Oltre a diventare il terminal unico dei bus turistici, con 64 stalli in superficie, questo», ribadisce Corsi, «sarà il parcheggio strategico per il centro storico, aperto 24 ore su 24 e servito da un autobus-navetta che lo collegherà a piazza Bra». I 434 posti auto, che saranno gestiti dall'Amt, saranno, informa l'assessore, «a prezzo calmierato: un euro all'ora e non più di dieci euro al giorno». L'operazione di bonifica, giunta alla terza fase, riguarda circa seimila metri quadrati lungo via Campo Marzo ed era cominciata nel febbraio 2012 ad opera della ditta Fedele Di Donato di Teramo. Per un costo previsto di 1,4 milioni, l'intervento doveva durare 56 settimane e concludersi entro il 4 marzo di quest'anno. Il ritrovamento di concentrazioni di sostanze inquinanti non riscontrate prima prolungheranno però i tempi di intervento.

Enrico Santi

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giovedì 18 aprile 2013

Piazza Isolo: alt ai nuovi stalli blu

Fonte: L'Arena.it del 18/04/2013

Piazza Isolo, sospeso il progetto per gli stalli blu

SOSTA. Dibattito tra circoscrizione e residenti.Dai quindici previsti si calerà a sei 

Sospeso fino a data da destinarsi. Il progetto di ricavare sulla superficie di piazza Isolo una quindicina di nuovi posti auto, approdato dagli uffici comunali in prima circoscrizione chiamata a dare un parere, è stato ritirato. La commissione viabilità si era già pronunciata per il «sì» con solo due voti contrari, e il provvedimento sarebbe dovuto passare al vaglio del consiglio di circoscrizione la prossima settimana. Ma, al momento, è tutto da rifare, spiegano la presidente della prima circoscrizione Daniela Drudi e il presidente della commissione viabilità del parlamentino del centro, Ugo Cartolari.
«L'idea era nata a fronte di precise richieste da parte di alcune realtà commerciali che gravitano sulla zona e arebbero bisogno di posti auto di sosta "veloce". Ma abbiamo ricevuto recentemente anche parecchie lamentele da parte dei residenti della zona, che si sono invece dichiarati contrari. Ora il progetto è ufficialmente sospeso, in attesa dei prossimi sviluppi. Molto probabilmente si sceglierà di presentarne uno analogo ma con meno stalli: non più di sei», aggiunge Drudi, specificando comunque che i nuovi provvedimenti saranno valutati dal Comune, insieme al parlamentino di piazza Mura Gallieno.
La questione sosta nelle vicinanze di via Interrato dell'Acqua Morta continua comunque a far discutere. In via Seminario sono via via spariti molti posti auto. Altri posti auto sono stati tolti in via Porta Organa, quella in cui fa angolo la sede delle poste centrali in piazza Isolo. In commissione viabilità è stato deciso di effettuare un sopralluogo nei prossimi giorni con il dirigente dell'ufficio mobilità del Comune. I.N.

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Santo Stefano: pilomat e ZTL?

Fonte: L'Arena.it del 18/04/2013

 Santo Stefano chiede il pilomat e una Ztl

QUARTIERI. Il Comitato dei residenti dice basta all'assedio di auto e alla confusione. Proposta una limitazione del traffico all'ingresso e all'uscita degli studenti e di notte. Via Cigno e via Fontanelle punti caldi

Santo Stefano reclama la sua Ztl. Il piccolo e storico quartiere ai piedi delle Torricelle e a ridosso di Ponte Pietra, soffre per il traffico di passaggio e per essere zona di parcheggio appena al di fuori della città antica. E dunque il comitato di Promozione e tutela del quartiere di Santo Stefano, un gruppo di residenti, ha messo nero su bianco e consegnato alla prima circoscrizione, la richiesta di ritagliare una Zona a traffico limitato che in determinate ore del giorno, all'incirca 7.30 - 8.30 e 12.30 - 13.30, e durante la notte, impedisca l'accesso al quartiere.
«La regolamentazione del traffico in questa zona è fondamentale e come comitato abbiamo pensato all'installazione di un pilomat o di una telecamere di controllo», spiega il portavoce dei residenti Gianfranco Sacchetto. I luoghi più idonei deputati al controllo dell'accesso delle auto, secondo il comitato, sarebbero l'inizio di via Fontanelle Santo Stefano (l'ingresso principale al quartiere, di fronte a ponte Pietra e dietro la chiesa) e l'imbocco di via Cigno (il vicoletto che si trova invece davanti alla chiesa, nella parte più bassa).
Due sono gli obiettivi. In primis, garantire la sicurezza delle centinaia di giovani che ogni giorno percorrono quelle strette vie, molte delle quali senza marciapiede, per raggiungere l'istituto commerciale Marco Polo e il liceo scientifico Fracastoro. Inoltre, estendere il limite d'accesso anche la sera, dalle 19 in poi, e tutelare i posti auto che rimarrebbero così a disposizione dei titolari del permesso. E dunque, per lo più, dei residenti.
«La presenza di tutte queste scuole comporta quotidiani momenti di congestione che vedono fiumi di ragazzi in messo alla stada, auto a passo d'uomo e genitori in auto che aspettano i figli in seconda o terza fila», racconta Sacchetto.
L'altra sera, il comitato ha presentato le proprie istanze alla commissione viabilità, incassando già un primo risultato. Se parlare di telecamere e pilomat è decisamente prematuro, una timida apertura in tal senso viene proprio dal Comune che ha sottoposto al parere della circoscrizione il progetto di far entrare in vigore il divieto di transito alle auto, eccetto frontisti, in via Moschini nelle ore di inizio e fine delle lezioni. Un provvedimento che obbligherebbe di fatto i genitori a lasciare i propri figli qualche manciata di metri prima della porta di scuola, tutelando così la sicurezza di tutti gli studenti. All'unanimità, la commissione viabilità si è espressa a favore della proposta che ora dovrà essere votata in consiglio. «Questo è un primo ma importante risultato da cui partire per affrontare la delicata questione di Santo Stefano», precisa il presidente della commissione Ugo Cartolari. Le richieste dei residenti, infatti, sono molte. E spaziano dalla sosta, con la proposta di un contrassegno di sosta specifico per Santo Stefano che ora rientra invece nel ben più vasto comprensorio Veronetta, all'arredo urbano. «Per impedire alle auto di prendere velocità e garantire sicurezza ai pedoni, chiediamo dei dossi in via Fontanelle e un attraversamento più sicuro», aggiunge Sacchetto. Infine, il cambio del senso di marcia in vicolo Derelitti e il reinserimento dei paletti divelti in piazzetta Teatro Laboratorio.I.N.

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mercoledì 17 aprile 2013

Pranzo Nigeriano alla Fevoss

Fonte: COMUNICATO STAMPA Fevoss, 16/04/2013

PIETANZE DELLA NIGERIA SULLE TAVOLE DI FEVOSS
Venerdì 19 aprile alle 12.30, al centro di Santa Toscana, per il progetto “Quando la diversità è dono comune”

Farà tappa in Nigeria l'itinerario che Fevoss – Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario propone per venerdì 19 aprile (alle 12.30) sulle tavole del Centro di Santa Toscana. Il viaggio intorno al mondo tra i sapori di Paesi lontani ha permesso di conoscere fino a oggi le tradizioni culinarie di Corno d'Africa, Russia, Ucraina, Ghana, Perù e India attraverso sei pranzi etnici organizzati dalla onlus. L'iniziativa è parte del progetto “Quando la diversità è dono comune”, realizzato dalla onlus con il contributo del Fondo dell'Osservatorio nazionale del volontariato – Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Le pietanze saranno preparate nelle cucine del Centro di Santa Toscana, sede centrale di Fevoss, grazie alle indicazioni delle cuoche dell'Associazione Pamoja. Ad aiutare nel servizio ai commensali, oltre che tra pentole e fornelli, saranno le brigate di sala e di cucina composte dagli allievi del Centro di formazione professionale alberghiero Stimmatini.
Le portate del menù prevedono un antipasto a base di polpette di fagioli (chiamate in nigeriano “akara”), primo piatto con riso fritto accompagnato da verdure speziate e, a seguire, cosce di tacchino con salsa di peperoni e platano fritto in olio di arachidi (il “dodo”) da gustare assieme agli stuzzichini detti “puff-puff”, specie di frittelle insaporite da noce moscata. Per completare il pasto, verrà servito un dolce aromatizzato con vaniglia e brandy.
La partecipazione all'iniziativa, con obbligo di prenotazione fino all'esaurimento dei posti disponibili, presuppone una libera offerta a sostegno delle attività di Fevoss. Per informazioni, contattare il numero 346 5048525.


Fevoss Onlus Ufficio stampa
Marta Bicego
Mobile +39 340 1495248
E-mail ufficiostampa@fevoss.org

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mercoledì 10 aprile 2013

Veronetta: il quartiere che racconta la storia dei santi

Fonte: L'Arena del 10/04/2013
VERONA DA SCOPRIRE. Le strade che da piazza Isolo salgono verso la collina, nella parte orientale di Veronetta, testimoniano la storia della spiritualità veronese.
Qui sono nati e hanno ancora sede molti istituti religiosi:i comboniani di vicolo Pozzo il Don Calabria a San Zeno in Monte, le Figlie di Gesù vicino alla Fontana del Ferro.
È sempre stata una delle parti più attive e operose della città e nello stesso tempo una delle più «difficili». Forse quindi non è un caso che Veronetta, la porzione orientale di Verona, sulla sponda sinistra dell´Adige, sia anche il «quartiere dei Santi». Basta una passeggiata tra le vie che da piazza Isolo salgono fino alla Fontana del Ferro, per ritrovarsi circondati da capitelli, edifici e toponimi che fanno la storia della spiritualità veronese. Un itinerario ricco di suggestioni ricostruito dall´associazione «Il Deserto Fiorirà», che lavora per far conoscere i luoghi legati alla storia e alla terra biblica, che l´ha ribattezzato la «via dei Santi» e che lo propone alle guide in cerca di percorsi alternativi ma non per questo meno affascinanti rispetto alle vie più battute dal turismo «mordi e fuggi».
LA «CULLA» DEI SANTI. È nell´Ottocento, quando Verona subisce prima la divisione fra Franci! a e Austria, che crea due città in una, e poi la soppressione delle congregazioni religiose su cui poggiava l´educazione dei giovani, che le emergenze sociali mostrano la loro evidenza, soprattutto a Veronetta. «E infatti proprio qui sono nate e hanno ancora sede molti istituti religiosi», spiega Renata Semizzi, dell´associazione «I Pellegrini di Verona», che promuove il pellegrinaggio a piedi sia verso mete religiose che in luoghi di interesse naturalistico e storico-artistico. «Pensiamo a don Daniele Comboni, l´"apostolo dell´Africa”, la cui congregazione ha sede in vicolo Pozzo, e, lì accanto, alle Sorelle della Sacra Famiglia sorte a opera di Leopoldina Naudet, collaboratrice di Maddalena di Canossa. Il Don Calabria ha casa madre in San Zeno in Monte, mentre proprio vicino alla sorgente della Fontana del Ferro hanno una casa di spiritualità le Figlie di Gesù, sorte dal carisma di don Pietro Leonardi, che Giovanni Paolo II ha procla! mato Venerabile. Più in là incontriamo poi l´Istituto ! di don Nicola Mazza, vicino a Santo Stefano, e l´Istituto Campostrini in via Santa Maria in Organo, così come le Orsoline in via Muro Padri vicino a San Nazaro».
I LUOGHI DELLA MEMORIA. Il percorso in questione, che si dipana dalla statua di Comboni in piazza Isolo fino alla chiesa di Santa Maria di Nazareth, all´interno dell´istituto Don Calabria sulle Torricelle, attraverso le vie Ponte Pignolo, San Giovanni in Valle, Salita Fontana del Ferro e via Fontana di Sopra, è un itinerario talmente denso di testimonianze che può essere considerato simbolicamente una vera e propria «Via dei Santi». «Presenza significativa è quella di San Giovanni Calabria, che in via Case Rotte, all´angolo con via Fontana del Ferro, ha aperto nel 1907 la primissima casa per i suoi Buoni fanciulli», continua Semizzi. Nella chiesa di San Giovanni in Valle, poi, è custodito un gioiello dell´arte scultorea, un sarcofago scolpito con storie bibliche, risalen! te al quarto secolo e conservato nella cripta, in cui una leggenda racconta fossero posti, nel 1395, i corpi degli apostoli Simone e Giuda Taddeo. «L´amore missionario di San Daniele Comboni per i fratelli dell´Africa, l´amore per gli orfani e i fanciulli abbandonati che mosse don Giovanni, l´anelito e la passione per la salvezza dei fratelli che spinse fino al martirio i santi apostoli, sono grandi esempi e testimonianze, per noi, anche oggi», conclude Semizzi. «Senza contare che questa via è scandita anche da numerosi capitelli votivi, quasi tutti dedicati alla Vergine Maria, di varie epoche, accompagnati da preghiere e indulgenze. Luoghi nati come sacri e rimasti tali nel corso dei secoli, nonostante tutto: sono “coincidenze” che ci pare importante sottolineare».

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domenica 7 aprile 2013

Ancora ladri alla Fevoss

Fonte: COMUNICATO STAMPA Fevoss, Verona, 7 aprile 2013
IL CENTRO DI SANTA TOSCANA ANCORA NEL MIRINO DEI LADRI
Non è passato nemmeno un mese e i ladri sono ritornati a fare visita al Centro di S. Toscana. Trafugati tre computer e un videoregistratore Non è passato nemmeno un mese, e ci risiamo. Nella notte di sabato 6 aprile, i ladri sono ritornati a fare visita al Centro di Santa Toscana, sede centrale di Fevoss – Federazione dei servizi di volontariato socio-sanitario. Il ricco bottino, questa volta, comprende un computer portatile, usato dai volontari per le attività quotidiane dell'associazione, un videoregistratore e due pc fissi, che servivano per i corsi di informatica. L'elenco prosegue con sette porte scassinate e diverse stanze, in particolare l'ambulatorio per le visite mediche gratuite, messe completamente a soqquadro per andare alla ricerca di qualche oggetto prezioso da trafugare. «Ormai ci hanno portato via tutto. La cosa drammatica è che non abbiamo nemmeno i soldi per sistemare i danni all'edificio, figuriamoci per acquistare nuovamente le attrezzature che ci sono state sottratte» denuncia il presidente della onlus, Alfredo Dal Corso, non nascondendo l'amarezza per episodi che sono diventati una triste abitudine. Risale, infatti, allo scorso 15 marzo l'ultimo furto con scasso da parte di ignoti che hanno preso di mira la onlus, con un danno quantificato in oltre 2 mila euro. Allora erano spariti contanti, altri due computer portatili e un amplificatore con microfono. Ma l'elenco degli oggetti spariti continua, andando a ritroso nel tempo, con una videocamera professionale, una macchina fotografica digitale e un registratore rubati a dicembre dello scorso anno. Apparecchiature alle quali si devono aggiungere gli elettrodomestici sottratti a maggio dello scorso anno dalla cucina di via Santa Toscana, successivamente riacquistati grazie alla donazione di un anonimo benefattore. «È un peccato grave rubare a chi aiuta i poveri. Nella casa della solidarietà, in cui ogni cosa è acquistata con tanta fatica», prosegue Dal Corso, perché alla fine dei conti a rimetterci sono proprio le persone in difficoltà. «Dopo questo ennesimo spiacevole episodio, siamo costretti a sospendere per alcuni giorni le iniziative del Centro, per fare un inventario dei beni scomparsi e soprattutto capire come procedere». Certo è, ci tiene a precisare, che la situazione è diventata insostenibile. L'edificio di proprietà della Fondazione Cariverona, che oltre a Fevoss ospita anche 24 mini alloggi di housing sociale, è privo di sistemi di sicurezza. Proprio per prevenire situazioni come queste, spiega il presidente, cinque anni fa la onlus aveva proposto il progetto (mai realizzato per mancanza di fondi) “Insieme si può. Alla riscoperta del buon vicinato”, che prevedeva la creazione di un portierato sociale che garantisse un costante controllo alla struttura. «Dopo questo ennesimo furto – conclude –, ci auguriamo che la proprietà prenda provvedimenti, sono soltanto per tutelare un suo bene, ma anche la storia di amorevole solidarietà rappresentata dalla Fevoss».

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