sabato 4 febbraio 2012

Degrado in via Carducci: Dusi risponde a Tosi


Premessa: avendo ieri dato eco alle dichiarazioni di Tosi circa il degrado di via Carducci, come redazione di questo blog ci sentiamo in dovere di accettare la richiesta di Franco Dusi di avere ospitalità nelle nostre pagine per il diritto di replica. Questo semplicemente per il bene di Veronetta e del suo futuro, senza che VeronettaBlog voglia schierarsi da una parte o dall'altra nel dibattito pre-elettorale che - è naturale - andrà sempre più infiammandosi. Il nostro interesse è riportare in primo piano i temi che riguardano i problemi del quartiere ed interessano i cittadini che vivono Veronetta. Ciascuno - al solito - è libero di commentare quanto pubblicato nel rispetto delle opinioni altrui.

Ecco pertanto la risposta di Franco Dusi:

"Risposta al sindaco Flavio Tosi: le parole delle persone

Gentile sindaco,

la sua replica sul degrado e la mancanza di sicurezza in via Carducci è rivolta a me. Sono convinto, invece, che lei avrebbe il dovere di dare una risposta ai cittadini e ai commercianti che hanno sollevato il problema e che di certo non si aspettavano una smentita a suon di statistiche da parte del loro amministratore. Lei si comporta come se si trattasse di una polemica tra diversi esponenti politici. E mentre parla di "visioni", sostiene che i fatti denunciati non sussistono e delegittima i cittadini.

La mia "fantasia" sta di casa a Veronetta, tra quelle botteghe che non vogliono morire e quei marciapiedi che sono impraticabili. Tra quelle persone che raccontano e vivono una situazione ben diversa da quella che i dati possono segnalare. Dati, da lei citati, che sembrano ignorare completamente gli eventi che hanno dato origine alla protesta e alla raccolta di firme nata spontaneamente. La invito pertanto a prestare attenzione ai cittadini e ai negozianti del quartiere.

Sui numeri
Le attività possono essere nello stesso numero ma non sono le stesse, né dello stesso livello: alle botteghe artigiane del quartiere si sono sostituiti rivenditori di alcolici e centri scommesse. Sostenere inoltre che «il numero non è mutato rispetto al 2005» significa riconoscere la difficoltà e la stagnazione nella quale Veronetta vive: nel resto della città le attività sono aumentate mentre questo quartiere è pieno di negozi sfitti.

Ma i numeri che lei cita non sono solo sbagliati, sono incompleti. Sbagliati, perché oltre ai furti nella macelleria e nella pescheria vi sono quelli al bar in Piazza Isolo (gennaio 2012), al negozio di prodotti tipici in via Carducci (dicembre 2011), alla tabaccheria in via Muro Padri (febbraio 2011), all'ottico di via Carducci (luglio 2010), solo per ricordarne alcuni. Incompleti, perché moltissimi commercianti di Veronetta (negozio per animali in Via Muro Padri, negozio per animali in via Interrato Acqua Morta, negozio di prodotti tipici e merceria di Via Carducci) hanno subito furti, tentativi di effrazione e minacce, senza mai denunciarli perché, questa la frase più ricorrente, «non serve a niente».

Queste storie e fatiche non compaiono nei dati, ma si raccolgono per strada parlando con la gente. Una cosa che un tempo lei diceva di saper fare e che ora sembra aver dimenticato. Siamo d'accordo con lei quando scrive che via Carducci non è una «terra di nessuno». E' vero: è terra di tutti e tutte coloro che la abitano e che la vivono. La invito ad andare "di persona personalmente" ad ascoltare e a parlare con loro, prima che con i giornali dove li ha tacciati di avere delle fantasie. «Stiamo lavorando», lei dice. Per cosa, in quale direzione e con quale progetto?

Sulle telecamere
Come ben saprà via Carducci non è un rettilineo e su una lunghezza di circa 490 m (dall'incrocio di Piazza Isolo a via Giardino Giusti) presenta un'ampia curva verso sinistra con un'angolatura di circa 30 gradi. «Osservando con attenzione» vedrà che le telecamere posizionate all'incrocio tra Interrato Acqua Morta e Via Carducci non sono certamente sufficienti a monitorare la via né a rispondere alle esigenze dei commercianti. Le telecamere sono puntate sull'incrocio, coprono solamente una piccola parte all'inizio della strada e il loro intento, come ricordava l'assessore alla mobilità Enrico Corsi in un articolo su L'Arena del 16 dicembre 2009, è quello di «migliorare l'efficienza della viabilità».

Non ci saremmo di certo attesi da parte sua né un attacco politico, né una delegittimazione, né l'attribuzione della responsabilità per l'incuria e la trascuratezza di un'intera zona della città ai privati cittadini, proprio da lei che del bene comune dovrebbe essere primo garante. Proprio da lei che, nel suo programma elettorale del 2007 parlava di «AMORE per Verona e per i suoi cittadini», scriveva «non c’è politica senza passione per il bene comune» e indicava come punto prioritario del suo progetto «far tornare per la strada i Veronesi». Le assicuro, che camminare per questo quartiere non è né semplice né agevole.

Franco Dusi"

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